venerdì 30 ottobre 2015

Tu quoque, Messaggero

 "Tic, tic, tic. Le parole hanno un suono, i bambini non l'avevano mai ascoltato e se ne stanno in ginocchio a guardare la scatoletta verde che fa tic tic su un foglio bianco. Walter Lazzarin lascia che la tocchino, «è una macchina da scrivere», il suo mondo. Seduto su una coperta lui compone versi sui marciapiedi e li regala a chi si ferma a sentire la musica dei tasti. Gira la città con la sua Olivetti, uno zaino pieno di libri e due draghetti verdi. «Sono uno scrittore di strada», ha anche l'autorizzazione del Comune di Roma ad esibirsi sotto il cielo come poeta. L’altro pomeriggio era sui sampietrini di via Urbana, «mi sono ubriacato di visi, storie, voci», poi si è spostato alla Piramide. Fino a Natale attraverserà Roma donando tautogrammi, versi formati da parole che iniziano tutte con la stessa lettera. Il suo viaggio con l'Olivetti e i draghi continuerà a Napoli, Palermo e poi in tutta Italia per promuovere il suo terzo romanzo "Il drago non si droga", edito da Red Fox, la storia Giacomo un bambino senza paura che una notte fugge da casa. Nemmeno Walter, 33anni, ha avuto paura quando ha scelto l’aria e una vecchia macchina da scrivere, lui con una laurea in economia aziendale e una in filosofia, faceva l’insegnante. Sulla pagina Facebook «Lo scrittore per strada» la cronaca dell’avventura appena iniziata. Il suo sogno è quello di riavvicinare la gente ai libri. «Se una persona ti vede un giorno ti ignora, se ti vede per due giorni magari ti ignora ancora. Ma al settimo giorno vorrà pur sapere che ci fa lì, quel tipo con la Olivetti»."


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