lunedì 14 dicembre 2015

Come Frodo

 Stanotte, al ritorno da Roma, mi sentivo un po' come Frodo dopo essere guarito a Gran Burrone.
 Spaesato.
 Al termine di una Prima Prova, ci si chiede: Non finirà mica tutto subito?
 Al contempo hai paura della Seconda e della Terza Prova, ma il ritorno nella quiete di casa è un pensiero ancora peggiore; senti l'astinenza da entusiasmo.
 L'amico Francesco Trento ha detto che il mio progetto ha quasi la struttura narrativa del Viaggio dell'eroe.
 Lui non lo sa, ma Scrittore per strada è nato anche perché sentivo di non meritare la convocazione nella Nazionale Scrittori; lui si era convinto ad accettarmi soprattutto grazie un mio tautogramma, su Paperino; a me non bastava.
 Tutto quanto di buono (buonissimo) mi è capitato in questi mesi va oltre i miei meriti, ne sono certo. L'accoglienza a Fasano: giuro, a momenti crollavo lì. Nell'auditorium pieno.
 Lui, sempre Francesco, a volte mi rimprovera l'eccessiva umiltà.
 Non sa quanto un tempo ero presuntuoso e spocchioso. Poi, dieci anni fa, ho fatto i conti: avevo una laurea di cui mi fregava zero, a calcio ero un mediocre, sentimentalmente... silenzio.
 Perciò avanti così, con paura e voglia di farcela. Tutto è in bilico, e cedevole. Ed è bello che sia così.

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