lunedì 21 dicembre 2015

Mimmo

 Mimmo è stato l'unico a rispondere al mio annuncio in internet, mentre cercavo alloggio a Roma per due mesi e basta.
 Mi ha accolto con simpatia, mi ha raccontato la sua vita, mi ha mostrato con orgoglio le foto di quando era giovane e faceva il modello per Yves Saint Laurent.
 Non è stato solo il mio padrone di casa, ma pure un coinquilino. Siccome non ce la faceva con i costi, affittava le due camere da letto e dormiva sul divano in soggiorno.
 Era ossessionato dalla pulizia; una sera mi ha fatto notare che non avevo pulito bene il bicchiere, infatti le gocce d'acqua non scendevano giù abbastanza velocemente.
 Passava l'aspirapolvere di continuo e più di una mattina mi ha svegliato; una volta gli ho bestemmiato in faccia, ero stufo. Lui, religiosissimo, è rimasto di sasso come un eremita stilita.
 Pretendeva che si facesse pipì da seduti, e diceva di vedere gli schizzi sul pavimento in bagno dopo che l'altro inquilino usciva.
 Era un militare. Di viso somigliava in modo pazzesco al tenente Dan, lavorava 24 ore di fila e poi aveva tre giorni di permesso; li usava per guardare le peggiori trasmissioni in Tv e per giocare a non-so-quali-porcherie col tablet. Oppure spolverava.

 Cucinava benissimo e spesso mi offriva cene slurpose. Le prime settimane mi scriveva su w.app per sapere quando rincasavo: mi faceva trovare sul tavolo un risotto o un pasticcio o mille altri piatti slurposi. Era un chiacchierone, mi parlava in napoletano e capivo metà delle sue parole.
 Un pomeriggio l'ho trovato in cucina in lacrime.
 Sosteneva di avere perso cinquecento euro per strada. Secondo l'altro inquilino bluffava, era una scusa per non restituirmi i soldi della caparra. Non si fidava di lui: gli prendeva l'olio di oliva e altri generi alimentari dalla dispensa.
 In effetti non mi ha restituito l'intera caparra.
 Parlava male di me all'altro inquilino (sosteneva che la mia stanza fosse sempre in disordine) e a me parlava male dell'altro inquilino (sosteneva che la sua stanza fosse un porcile).
 Aveva pochi amici e un padre con problemi cardiaci; il fratello più giovane era un prete: è morto un anno fa.
 Sperava di trovare in me un compagno di sbronze. Invece io dopo cena mi chiudevo in camera a lavorare al Pc. Così beveva vino e whisky e fumava da solo in soggiorno, ogni sera fino a tardi.
 Aveva cinquant'anni, era basso e ansioso e ossessivo; girava per la casa sempre in vestaglia, a passetti rapidi e ansiosi; è morto la settimana scorsa durante la notte. Abbiamo vissuto insieme dal 18 ottobre al 30 novembre 2015.

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