domenica 31 gennaio 2016

Piccoli e grandi eroi

 Dopo dieci giorni da Scrittore per strada a Catania, mi permetto qualche considerazione dal basso.
 Qui sono perlopiù visto come uno dei tanti mendicanti sui marciapiedi; pochi si fermano per comprendere quello che faccio, molti sottolineano: No no, stavo solo guardando la Olivetti; è una Olivetti, vero?
 Sì, e se ne vanno.
 Però ci sono i giovani. In percentuale più che a Roma si sono messi a sedere accanto a me, a chiacchierare, anche per mezz'ora o un'ora.
 Le nuove generazioni siciliane sono in gamba, e si sente in loro il fastidio legato alle cattive abitudini "non europee".
 Due ragazze mi hanno detto: Da te al Nord è diverso, tu sei vicino all'Europa.
 È una frase che racchiude tutto.
 Così mi è venuto da pensare che la Sicilia potrebbe migliorare un sacco, se i giovani restassero e non si facessero trascinare dal Tanto non si può cambiare.
 E tutta l'Italia ne guadagnerebbe.
 Penso che occorra partire dalla cultura (anche dalla lettura dei romanzi, con le loro storie di piccoli e grandi eroi), perché l'arrendevolezza è figlia del non sapere.
 Forse però è solo un'idea della domenica mattina, partorita in bagno insieme ad altre cose marroni.
 Comunque.
 Chi mi viene a trovare in via Etnea?

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