giovedì 4 febbraio 2016

Amici veri

 Caro diario,
 mi sa che ti aggiorno quasi solo sul treno, ormai.
 Sta piovendo.
 Sono sul treno e non sai quanto mi spiace lasciare Catania; mi sono affezionato a due amici, Livio e Giovanna, che mi mancheranno.
 Forse una volta ero freddo perché stavo sempre al riparo nella mia stanza, nella mia città, col mio gruppo di amici.
 Si possono definire "veri amici" persone frequentate per due settimane?
 Sì.
 Le relazioni con date di scadenza sono impregnate di verità. Non c'è abitudine, ma interesse a tutto tondo.
 Con gli amici che frequento da trent'anni spesso manca quella curiosità; si dà per scontato di conoscersi bene, e spesso si sbaglia.
 Prima di partire non immaginavo di infilarmi in questa cosa: acquistare "amici veri" per poi perderli a breve.
 Non è detto che li perda tutti. È certo che ne perderò molti.
 In futuro ne scorderò qualcuno, magari non mi mancherà nessuno.
 Però al momento non posso non pensare che sto andando in un altro posto, di nuovo da solo.
 Sta piovendo, sono stanco.

 Può darsi che sia questione di ore. A Reggio Calabria mi aspetta un aperitivo di Carnevale; conoscerò Eleonora, suo marito e la loro combriccola.
 Boh. È tutto tanto, a volte troppo. È bello e al contempo dà malinconia, la mia droga preferita.

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