Quando dico: "Crepi il drago", non è per cattiveria; gli auguro di passare a vita migliore, cioè tra le mani di un lettore.
Tra ieri e venerdì su al Vomero ho piazzato 21 copie, sfiorando il record di 25 in via Urbana a Roma.
Via Scarlatti è piena di negozi chic, ma pure di artisti di strada e di bambini curiosi: "Cosa scrivi?".
Insomma, viva Napoli.
Qualche sera fa ho cenato col mio nuovo padrone di casa (oggi mi sono
trasferito nei Quartieri spagnoli), con un gruppo di suoi amici e
quattro ragazzi di Milano.
Cozze, totani, calamari e ancora cozze;
vino e vino e ancora vino; infine fragole, grappa e caffè. Come già in
Sicilia e in Calabria a un certo punto è saltato fuori il discorso: "Qui
si stava meglio prima che i Savoia creassero l'Italia".
Non l'ho mai tirato in ballo io, perciò non credo sia un caso.
Peccato, mi piace sempre di più questo paese; tutto. Non è vero che
abbiamo il 50% del patrimonio artistico e culturale del mondo: sono
articoli fuffa quelli che alcuni di voi postano; è vero però che siamo
il paese col numero maggiore di siti riconosciuti dall'Unesco, eppure il
Regno Unito, la Francia e la Germania fatturano, in termini di Pil, più
di noi nel settore della cultura.
Non si vive con l'arte e coi libri? Balle, non lo si sa fare.
Buona Pasqua.
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