venerdì 18 marzo 2016

Fredy e Tonia

È una sera di gennaio, a Roma. Con la macchina da scrivere mi trovo sui gradini delle poste in piazza Bologna; fa freddo, non si ferma nessuno. Ho deciso: tra un po' me ne vado, ho i piedi gelati. Una persona finalmente si avvicina, ha in mano un oggetto sottile, lungo e largo e rettangolare. È venuto qui a Termoli per vendere un quadro.
Fredy Luciani è un pittore, mi stringe la mano due volte; la seconda è per complimentarsi del tautogramma. Il suo telefono squilla e lui mi saluta, deve andare dal cliente. Il Drago lo prenderà più tardi, intanto per sicurezza mi fa scrivere sul foglio il mio numero di cellulare.
Mezz'ora dopo mi passa di fronte e mi supera con l'aria stropicciata, il quadro sotto l'ascella. Entrambi non abbiamo venduto niente. Torno a casa.
Verso sera ricevo una chiamata: è lui e sorride, lo so, lo percepisco, sua moglie mi ha visto in Tv sulla Rai e insiste per parlarmi, chiacchiero anche con lei, Tonia e Fredy mi invitano a portare il mio progetto in Molise: mi ospiteranno, mi organizzeranno incontri e interviste e.
Adesso sono a Venafro. Ieri ero a Campobasso. Mercoledì ho presentato il Drago e il progetto in una scuola magistrale di Guglionesi e in un istituto alberghiero di Termoli (dove i ragazzi mi hanno preparato un pranzo da re).
Adoro Fredy e Tonia.
[non adoro invece il tizio che ha scattato questa foto]

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