Scrittore per strada
dal 2015 in giro per l'Italia a regalare storie
venerdì 20 maggio 2016
Confessioni a Piego di libri
Qual è lo spunto dal quale è nato il libro? Forse da bambino desideravi scappare di casa, proprio come Giacomo?
Nelle sere d’estate, quando da piccolo andavo a dormire senza bacio della buonanotte (chissà cosa avevo combinato), con in braccio il mio drago di peluche guardavo fuori dalla finestra. Volevo volare fuori, mi sentivo in gabbia. Volevo vedere cosa accadeva in città, per capire se le cose o le persone si trasformavano in qualcosa di brutto. Non ho però mai provato a evadere, mi sono sempre arreso e rifugiato sotto la coperta leggera. E ora ho voluto prendermi una rivincita sui rimpianti.
“Il drago non si droga” è la storia che ho sempre voluto vivere
.
In che personaggio della storia ti immedesimi di più?
Mah, boh. Forse nel padre del ragazzo. Per la sua ritrosia ad accettare di essere diventato un adulto. (scriverò un tautogramma pure su Peter Pan, prima o poi).
Che ruolo ha il drago?
Fare pubblicità a Gardaland. Mi hanno riempito di soldi perché infilassi il drago Prezzemolo nella mia storia.
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