mercoledì 11 maggio 2016

Intervista a cura del Centro Urologico Italiano

 CUI: Com'è andata la prima giornata a Torino?
 W: Bene, è stato l'esordio migliore in una città. Anche meglio di come avevo iniziato a Firenze.
 CUI: A proposito di Toscana, ho avuto modo di osservarti sia ad Arezzo che a Siena, e non ti ho mai visto andare in bagno. Quali sono i tuoi segreti?
 W: Bere molto appena sveglio, fare la pipì tre volte prima di uscire di casa, bere quasi niente durante l'orario di "lavoro".
 CUI: Funziona sempre?
 W: Da quando adotto questa strategia, non mi sono più capitate situazioni imbarazzanti.
 CUI: Parlacene.
 W: Una volta, in cima al Pincio [a Roma, N.d.R.], ho trattenuto la pipì troppo a lungo: ho sbaraccato di fretta, mi sono diretto verso i bagni pubblici ma li ho trovati chiusi, allora ho cercato un posticino tra gli alberi ma c'era gente ovunque; con un male boia alla pancia ho raggiunto il bagno di un bar, c'era la fila, lunga, e non riuscivo a stare fermo, c'erano molto turisti, alcune donne, e ci mettevano dei minuti bastardi a entrare e uscire, ormai ero convinto di esplodere, invece è arrivato il mio turno e ho imbrattato i muri con spruzzi da record.
 CUI: Puoi mandarci foto che testimonino l'accaduto?
 W: Con piacere, le allego alla email.
 CUI: Per i nostri amici di Torino: oggi dove ti posizionerai?
 W: Nella zona tra via Roma e via Po, sotto i portici per evitare la pipì del cielo.
 CUI: Grazie e buona pisciata.

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