Ieri mi è stato chiesto: Non ti spiace mai lasciare una città?
Sì, quasi sempre. In ogni posto in cui sono stato mi sono trovato bene, a volte meglio, ovunque a mio agio.
In poco tempo mi sono fatto amici e ho creato uffici "open air"; mi
sono affezionato a persone e luoghi, mi sono sentito a casa nelle case
degli altri.
E la fine del progetto si avvicina.
Sarebbe figo se
tutta la gente che ho conosciuto traslocasse nella città in cui
deciderò di vivere, in modo che il lunedì possa pranzare con Lei, il
martedì cenare con Loro e il mercoledì fare aperitivo con Lui e avanti
così fino a domenica con tutti gli Altri. Tra caffè e birre, cannoli e
pizze e lasagne eccetera.
Tra tautogrammi e draghi. (e qualche partita di calcio)
Da oggi, intanto, ultima settimana a Torino. Mi spiacerà un sacco
lasciare i portici di via Po e non partecipare ad altri Toret letterari.
Pazienza. Sardegna in vista, poi Milano dal 13 giugno.
Un saluto dal Vostro Umile Narratore.
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