A
Matera ieri sera mi si è seduto accanto il Drago di Frankenstein: un
vecchio telefono al posto del muso, una marmitta per busto, due metà di
un coperchio come ali.
Durante la presentazione mi è scappata una
battutaccia; lui ha cominciato a scaldarsi e a covare fuoco e tutti
quanti noi siamo scappati per i Sassi urlando tautogrammi senza senso.
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