sabato 9 luglio 2016

Ultimo weekend a Milano

 C'è stato un momento nel 2014 in cui ho capito di avere toccato il fondo, anzi no: peggio. Ero peggio dello scrittore che ricorre a frasi fatte; mi ero reso conto di essere già in discesa: avevo smesso di crescere. E l'ho capito soprattutto dal disprezzo e cinismo con cui trattavo chi avevo intorno. Chi reputa gli altri uno schifo è spesso più o meno inconsapevolmente insoddisfatto di sé.
 In quel periodo avevo il piede rotto e perciò mi sentivo un invalido, avevo un lavoro precario e perciò mi sentivo uno scarto; mi sentivo vecchio e in caduta (perciò in sintonia coi miei capelli).
 Poi è arrivata l'idea di Scrittore per strada e ora di nuovo mi pare di avere mille aspetti da sviluppare.
 Ieri Davide in Corso Garibaldi mi ha ricordato quella sera del 2014. Mi ha raccontato di cadute e rivincite, era piegato con le ginocchia a rana e trasmetteva entusiasmo.
 L'entusiasmo ti convince, nonostante il male accaduto in passato a te e all'universo intero, di trovarti nel migliore dei mondi possibili; lo stato attuale è così in funzione tua: ogni evento è capitato all'unico scopo di farti sentire a posto come ADESSO.
 Faust dice all'attimo: Sei così bello, fermati!
 E appena lo fa è perduto.
 Oggi e domani per scappare al diavolo andrò al Parco Sempione; è il mio ultimo weekend con la macchina da scrivere, qui a Milano.

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