A Macerata sono stato invitato da Antonio.
Lui non fa parte di un'associazione, non è un assessore, non ha amici
librai; è semplicemente uno che ama promuovere in casa propria la
cultura.
Tempo fa ha provato a organizzare uno spettacolo di teatro
nel soggiorno e ha invitato tre attori professionisti; gli amici lo
hanno supportato? No: il progetto puf, è svanito.
Battuto ma non abbattuto, ha tentato di portare me nella città di adozione (lui e la moglie sono di Napoli); stavolta
ce l'ha fatta e ringraziarlo qui è il minimo. Mi ha offerto un letto e
spaghetti con pomodorini e cozze, carne, purè, gelato e caffè.
Per
due giorni mi ha fatto sentire parte della sua famigliola (lui e Teresa
hanno tre figli, con cui ho condiviso persino un viaggio in carrozza).
Mi ha insegnato che non occorre avere il portafoglio gonfio, per diventare mecenati: basta essere ricchi di zucca.
Questo post non è un grazie: si tratta di una piccola storia bella.
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