Quando ho deciso di mettermi per strada, mi sono chiesto: Cosa regalo ai
passanti? Tautogrammi, mi sono detto; sono brevi e di effetto. Così le
prime volte me ne stavo seduto per terra, col Kindle acceso accanto, e
trascrivevo i miei testi con la macchina da scrivere. Qualcuno però,
vedendomi copiare, sospettava che non fossero miei. Perciò ho iniziato a
impararli a memoria. Poi è successo che ogni tanto non avevo nulla da
dare a chi mi si avvicinasse: toccava raccontarli a voce.
E le reazioni sono cambiate; non stimolavo più solo qualche "sei
bravo", ma in parecchi applaudivano. L'estate scorsa un attore mi fa:
Devi farci uno spettacolo. Ma non so recitare. Macché, invece funzioni;
fidati. Ci ho pensato e per me uno spettacolo di tautogrammi e basta non
era abbastanza. Allora ho pensato alle canzoni di Marci. Abbiamo temi
simili. Abbiamo un tipo di umorismo vagamente affine. Abbiamo già fatto
presentazioni insieme. Serve un po' di struttura e ci siamo. Ci siamo,
infatti. Da un paio di mesi stiamo portando in giro Mitico! - da Omero a
Homer Simpson. E va. Silvia, per dire, ci ha visti e sentiti a Rovigo e ci ha subito invitati a Ferrara, dove lavora. Venerdì sera saremo là, io e Marcello Ubertone. Con un avvertimento a chi verrà:
Malgrado molto muti,
mentre menzioniamo miti,
mantenetevi muti,
mostrandovi miti.
Nessun commento:
Posta un commento