Sofia
mi si avvicina: - Cosa scrivi?
- Tautogrammi, - vedo arrivarle un
adulto alle spalle, suppongo sia il papà. - Sai cos'è un tautogramma?
-
Sì.
- Ah, - ovviamente lo crede, ma non può saperlo.
- Li abbiamo fatti a
scuola, è quando tutte le parole iniziano con la stessa lettera, - il
papà sorride.
- E me ne sai dire uno?
- Ne sapevo uno su maga Magò, ma
adesso non me lo ricordo bene.
- No, aspetta,
- alzo la mano a mo' di paletta per stoppare il traffico. - Su maga
Magò ne ho uno anch'io, - che la sua maestra me lo abbia fregato dal
blog?
- Me lo fai sentire?
- Megera mezza matta, maciullava millepiedi,
molluschi; mutilava muli, maiali, mucche, mozzandogli musi. Molta
materia mefitica miscelava maneggiando mestoli, mescolando minestre
maleodoranti. Malgrado macchinasse marachelle macabre, malinconica
meditava: Mi manchi; martedì mi mandi mimose marcite, mercoledì mattina
marionette monche. Ma mostrarti mai?
- È bravissimo, - guarda il papà, -
noi non li facciamo così lunghi.
- Di cosa parla il tuo libro? - mi
chiede lui.
E così vola via l'undicesimo drago della giornata di ieri.
Buona domenica dal Vostro Umile Narratore.
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