Dopo quattro giorni è dura lasciare Carosino.
Non sono stato un ospite: mi hanno trattato come un amico che non si vedeva da un po'. Colazioni al bar, pranzi in famiglia, caffè con ghiaccio e birre ogni tot, cene vestite da festa e gite al mare o tra le ceramiche di Grottaglie.
I ragazzini del paese ieri hanno iniziato a venire apposta da me per un racconto di quelli strani. Non ero più un estraneo.
Il senso della comunità è forte a Carosino: gli anziani sono presi in giro e al contempo rispettati, mai emarginati; il matto Calogero è coccolato e pure chi matto non è ha un soprannome. Ti chiamano "Sei chili", se sei magro magro.
Non sono stato un ospite: mi hanno trattato come un amico che non si vedeva da un po'. Colazioni al bar, pranzi in famiglia, caffè con ghiaccio e birre ogni tot, cene vestite da festa e gite al mare o tra le ceramiche di Grottaglie.
I ragazzini del paese ieri hanno iniziato a venire apposta da me per un racconto di quelli strani. Non ero più un estraneo.
Il senso della comunità è forte a Carosino: gli anziani sono presi in giro e al contempo rispettati, mai emarginati; il matto Calogero è coccolato e pure chi matto non è ha un soprannome. Ti chiamano "Sei chili", se sei magro magro.
L'ultima sera nel cortile delle
caprette, dopo avere mangiato e bevuto il mondo e qualche satellite,
Antonio ci ha letto tre poesie. Eravamo tutti lì, zitti attorno a lui;
nessuno voleva svegliarsi.
Grazie, Carosino.
Grazie, Carosino.
Nessun commento:
Posta un commento