domenica 25 giugno 2017

Grazie, Carosino

Dopo quattro giorni è dura lasciare Carosino.
 Non sono stato un ospite: mi hanno trattato come un amico che non si vedeva da un po'. Colazioni al bar, pranzi in famiglia, caffè con ghiaccio e birre ogni tot, cene vestite da festa e gite al mare o tra le ceramiche di Grottaglie.
 I ragazzini del paese ieri hanno iniziato a venire apposta da me per un racconto di quelli strani. Non ero più un estraneo.
 Il senso della comunità è forte a Carosino: gli anziani sono presi in giro e al contempo rispettati, mai emarginati; il matto Calogero è coccolato e pure chi matto non è ha un soprannome. Ti chiamano "Sei chili", se sei magro magro.
 L'ultima sera nel cortile delle caprette, dopo avere mangiato e bevuto il mondo e qualche satellite, Antonio ci ha letto tre poesie. Eravamo tutti lì, zitti attorno a lui; nessuno voleva svegliarsi.
 Grazie, Carosino.

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