L'incontro migliore del Salone è stato con l'uomo della Letteratura
Alta: ULA, da qui in avanti. ULA ha tra i cinquanta e i sessanta, si
avvicina allo stand di CasaSirio col passo del controllore della sosta. Si ferma di fronte a me, sono lì per terra con la macchina da scrivere.
Esamina il cartello accostato al trolley e chiede: Cosa significa
Scrittore per strada?
Inizio a spiegarglielo e lui mi stoppa: La scrittura si pratica in solitudine. Sono d'accordo, dico, ma-
ULA mi interrompe di nuovo: E cosa stai scrivendo?
Un tautogramma, dico; questa è una lettera che il grande filosofo
Socrate ha scritto alla moglie Santippe, un documento introvabile che ho
tradotto dal greco antico per lei.
Sentiamo, dice guardandomi come se puzzassi.
Inizio a raccontare e lui: No, voglio ascoltare la versione in greco antico.
Ma ha notato il gioco letterario?
Il greco è una lingua nobile, la letteratura è un'arte nobile e non da strada.
Quindi lei non ha capito cos'è un tautogramma.
ULA sorride con l'aria compiaciuta. E se ne va.
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