martedì 15 ottobre 2019
4 anni fa
Il 12 ottobre del 2015 mi sono posizionato per la prima volta con la
macchina da scrivere, nella Piazza di Santa Maria in Trastevere. Ho
apparecchiato tutto per bene e ho iniziato a battere i tasti della
Olivetti 32, la stessa che avevo imparato a usare alle elementari e con
cui avevo scritto una rivista di videogiochi, ma niente. Non funzionava.
E così mi sono ritirato, sconfitto. Il giorno dopo mi sono messo per
strada con dei fogli e una penna, i draghi accanto. Nessuno mi
si è avvicinato. Il giorno dopo ho provato a girare coi libri
sottobraccio, come fanno i ragazzi africani. Zero. Il giorno dopo mi
sono seduto su una panchina di fronte al Teatro Argentina, per
chiacchierare con chiunque mi capitasse vicino. Un bacio sulla guancia
da parte di una ragazza e basta. Ho cominciato a chiedermi: quanto
tempo mi do? Una settimana oppure un mese? Nel frattempo dovevo cambiare
alloggio, ho visto alcune stanze in affitto, pioveva. Mi sentivo
pesante. Mi sono detto: provo fino a Natale. Ho trovato una singola a
Centocelle e ho riparato la Olivetti grazie a un paio di tutorial su
YouTube. Bene, mi sono detto, ma siamo sicuri che scrivere ciò che vedo
sia una buona idea? No, mi sono risposto; meglio qualcosa di breve e
incisivo. Magari i tautogrammi: di solito su Facebook mi procurano like e
complimenti. Dài, aggiudicato. Regalerò tautogrammi e spaccerò draghi! [continua]
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Tu toccherai tutti tramite tantissimi tautogrammi!
RispondiEliminaTutti?!
EliminaTrattieniti.
Tanti, tipo trentamila.