venerdì 26 febbraio 2021

Ciao e grazie

 Nel dubbio, saluta e ringrazia. Ogni tanto mi capita di incrociare lo sguardo di una persona e chiedermi: La conosco? La strada mi ha insegnato a dire sempre ciao: l'espressione di chi ti guarda, nella maggioranza dei casi, si curva a U. Il giorno della Befana sono andato a correre nel mio solito spiazzo, non c'era nessuno tranne un ragazzo che camminava piano, avanti e indietro, oppure si fermava a fissarmi. Penso che fosse nordafricano, mi dava l'idea di essere solo. Alla fine della sessione di scatti l'ho salutato, con mano svolazzante e ciao; lui è rimasto un attimo sorpreso e poi: Ciao! Cavolate, eh. Ma per qualche secondo si sta bene. Come quando in pista ciclabile suono il campanello, la gente si accosta al bordo e dico: Grazie! E il fastidio post trillo si trasforma in un Va be', è stato gentile. Ieri un tipo mi ha risposto: Figurati! Basta una sciocchezza, a volte, per rallegrarsi un po'.

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