domenica 15 ottobre 2023

Grazie e buon centenario, Italo.

 La prima volta per strada era il 12 ottobre 2015; era un lunedì, faceva caldo. La Olivetti si è inceppata però dopo una frase e i giorni successivi ho provato altre strategie: per esempio sono andato in giro per i quartieri di Roma con copie del libro sotto braccio. Davanti a una biblioteca universitaria, una ragazza dai capelli viola mi ha detto: Devi cambiare sistema, zio.
 Collezionavo tentativi fallimentari e il 15 ottobre stavo già convincendomi che convenisse mollare. Era un progetto stupido, il Giro d'Italia come spacciatore di libri non era fattibile. Nel frattempo stavo cercando casa per rimanere almeno fino a Natale e non la trovavo, a breve sarei rimasto senza alloggio. Quella sera ero lì lì per prenotare il treno che mi avrebbe riportato a Rovigo. Quattro giorni possono sembrare pochi, ma erano quasi 100 ore di insuccessi e rifiuti e sogni kafkiani.
 Solo più tardi avrei capito che l'approccio era sbagliato: mi stavo focalizzando sul libro, vedevo le persone come possibili clienti. Solo più tardi avrei capito che dovevo tornare all'idea iniziale e aggiustare la Lettera 32 e fare ciò che avevo stabilito prima di partire: regalare racconti per farmi conoscere attraverso ciò che scrivo, il resto sarebbe venuto da sé.
 Quel 15 ottobre di 8 anni fa, però, sono stato a un passo dal mollare tutto. Avevo trovato un Roma - Rovigo a 9,90 euro, stavo per cliccare su Acquista. Poi mi sono detto che era assurdo uccidere Scrittore per strada nel giorno del compleanno di Calvino, meglio darmi ancora un po' di tempo.
 Grazie e buon centenario, Italo.

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