Quando Alosha mi invita per un evento ad Acireale, so che si tratta di qualcosa di speciale. Lui ama in modo passionale la propria Sicilia e per questo ci tiene a condividerla, a intrecciarla col lavoro di artisti di altre regioni. Così la Sicilia entra nel cuore dei suoi ospiti e, al contempo, gli ospiti lasciano un po' di sé in Sicilia. Tutto ciò che fa è dedicato agli altri, trasversalmente, per qualsiasi età e tipologia di persona. Ecco perché sabato mattina ha proposto a dei ragazzi di andare a declamare e spacciare poesie ai passanti, mentre il pomeriggio ha chiesto a me di fare Scrittore per strada nella piazza principale. La sera poi mi sono esibito nella casa del Danzastorie, il rifugio artistico di Alosha, con lo spettacolo Storiacce sparse sul sentiero storico. Un weekend che mi è sembrato lungo una settimana, dato il numero di cose fatte (e di cose mangiate). Grazie, Alosha, mitico Danzastorie di Sicilia!
Scrittore per strada
dal 2015 in giro per l'Italia a regalare storie
lunedì 24 marzo 2025
mercoledì 5 marzo 2025
Una santa
C'è una santa nel liceo in cui insegno da due mesi. Si chiama Roberta e presidia il primo piano, quello più turbolento. Con la voce da soprano invita gli studenti a entrare o rientrare in classe, li va persino a pescare dai bagni, li contiene e intrattiene a ricreazione. Da qualche giorno ha cominciato a disegnare sui muri: una bambina vestita di rosso apre una porta e vede la Divina Commedia. Ha fatto il liceo artistico, ha scelto di diventare una collaboratrice scolastica. Ma dire che collabora è poco se si pensa a certi suoi colleghi che passano il tempo a sonnecchiare a braccia conserte in mezzo al corridoio; lei ogni mattina ti saluta col sorriso, ti dà la carica, sa che l'impiego pubblico è anche un ruolo etico: lo fai anche per gli altri, per tutti gli altri intorno a te. Non tutti lo fanno, sia chiaro, c'è chi galleggia nel posto fisso. Roberta no, è una santa e forse non si rende conto di quanto sia importante quella bambina che apre la porta e vede la Divina Commedia.
domenica 23 febbraio 2025
sabato 8 febbraio 2025
giovedì 6 febbraio 2025
Lezioncina
Ieri, mentre sto passando le strisce al ritorno da scuola, un motorino si ferma. Il tipo alla guida mi fa:
Scusa, via Lariana?
È proprio qui vicino, gli dico; lui si accosta al marciapiede e gli do le indicazioni.
Grazie ma... tu sei scrittore?
Sì, ci siamo conosciuti per strada?
M'avevi recitato e regalato 'na poesia, dice levandosi il casco; stavi in Piazza Bologna.
Non scrivo poesie, ma mi limito a dirgli: Quindi era prima del 2020.
Nun po' esse così tanto tempo fa.
Ho abitato lì fino a quell'anno, poi non ci sono più tornato a spacciare libri.
Mo' che fai?
Insegno, ma ogni tanto mi posiziono ancora con la macchina da scrivere.
Agli studenti fai senti' le tue poesie?
Mannaggia, non sono poesie, ma mi limito a dirgli che ho scritto varie storie su filosofi e le faccio sentire quando parlo di un nuovo filosofo.
Tipo?
Be', ne ho su Talete, Socrate, Cartesio, Marx...
Fammene senti' una.
Allora Talete, che è breve.
Gli declamo il tautogramma tutto in T, lui se la ride.
Nun ce credo che s'è tagliato er coso.
Sulla sua vita si sa pochissimo, tanto vale inventare. Tu invece che lavoro fai?
Eh, io consegno roba cor motorino. E mo' sto in ritardo. Ma me so' fatto 'na lezioncina di filosofia e sto a posto così, chiude infilandosi il casco. Saluti, scrittore.
E insomma: rincaso col sorriso. Penso a quante persone a distanza di tempo hanno mantenuto il ricordo di un incontro con me per strada, il prossimo ottobre saranno dieci anni da quando ho iniziato il Giro d'Italia con la Olivetti.
lunedì 27 gennaio 2025
Foglie morte
Ieri giornata assurda.
Decido di tornare a Ponte Milvio a distanza di un anno, il panorama è stupendo ma le ultime due volte non mi era andata granché bene. Voglio riprovare, c'è il sole e mi ispira.
Esco di casa dopo pranzo, aspetto il bus; di domenica la frequenza è scarsa ma finalmente ci salgo dentro. Il tragitto non è lunghissimo, nel frattempo leggo un capitolo del libro d'esordio di Garcia Marquez, "Foglie morte". Complesso, lirico, alla Faulkner o così almeno sembra a me.
Scendo e c'è vento, a Ponte Milvio tira sempre vento e la gente a passeggio mi guarda mentre sistemo la postazione. Quando ho quasi finito mi rendo conto di una cosa, non posso crederci, babbeo che sono: ho dimenticato di infilare nel trolley il pacco coi fogli di carta. Per un attimo mi chiedo se fare senza, ma come si può scrivere con una vecchia Olivetti senza fogli di carta?
Mi maledico, cerco di tenere sotto controllo l'ebollizione, sbaracco. Mi affretto alla fermata del bus e mi convinco che il pomeriggio si può ancora salvare: spaccerò libri non distante da casa, magari in Viale Libia.
Aspetto, leggo, sbuffo per Garcia Marquez e il bus che non si vede. Passo quasi un'ora in piedi a covare fastidio.
Eccolo, monto su e riprendo la lettura. Procediamo spediti finché non sento suonare ripetutamente il clacson, siamo fermi perché un'auto parcheggiata male ci impedisce di proseguire: la strada è bloccata. L'autista smadonna e qualche passeggero gli va dietro.
Quando il proprietario si fa vivo, piovono i li mortacci tua. È l'ora del tramonto e sfreccio a casa, cerco il pacco coi fogli ma non lo trovo in nessuna stanza: dove l'ho ficcato?
A un certo punto accendo la luce elettrica, ormai fa buio. Mi arrendo: possibile che siano nella tasca interna del trolley, quella semi-nascosta?
Torno all'ingresso e sono lì infilati, mannaggia a me. Forse è un segno, mi dico, oggi lascia perdere. Mi preparo il tè e concludo "Foglie morte", non un esordio memorabile. Mi chiedo se scrivere una storia breve sui "Fogli mortacci", per chiudere la domenica con realismo magico.
lunedì 23 dicembre 2024
A Bologna il 28
L'ultima sessione a Roma del 2024 è stata...
Bell'idea, posso farti una foto?
Un tipo con la barba natalizia si è messo in ginocchio, poi quasi per terra, poi alle mie spalle, per immortalarmi non so quante volte da prospettive bizzarre.
Alla fine ci siamo salutati, mi farà avere qualche scatto.
Ehi, ti avevo visto un paio di anni fa e non mi ero fermata; finalmente ti becco di nuovo!
Il Non-Essere, a volte, è solo un Non-ancora. E così un'altra persona ha scoperto cosa cavolo combino per terra con una Olivetti d'epoca.
A metà sessione è venuta a trovarmi Anna Paola, ex collega di una gentilezza unica. Mentre il sole tramontava ha scelto Animali all'avventura, lo regalerà. Il drago non si droga, invece, lo ha preso per sé.
Abbiamo chiacchierato di scuole e graduatorie, Veneto e Abruzzo e Roma; si è aggiunta una signora grigia, non accettava il fatto che un tipo istruito come me se ne stesse per strada. Ah, che tempi!
Alla fine è arrivata Sabrina con la figlia, da un annetto mi seguiva sui social e voleva conoscermi di persona e accaparrarsi una copia di Ventuno vicende vagamente vergognose.
Ci siamo raccontati un po', entrambi con la speranza di firmare un nuovo contratto a gennaio.
Ho sbaraccato contento, frizzante. Ma l'ultima sessione dell'anno sarà a Bologna il 28 dicembre, sabato prossimo. Un'oretta al mattino e quasi tutto il pomeriggio.
Qualcuno di voi ci sarà, mi auguro.