Lo scorso weekend sono stato a Termoli, ospite di due amici speciali: Fredy e Tonia. Lui ha detto a lei, sabato a pranzo: Dobbiamo adottarlo, Tonia. Ormai è molto più che un amico!
Lei ha risposto, ridendo, che forse mia mamma non sarebbe d'accordo. Poi ha portato in tavola un sacco di piatti slurposi e lui ha detto: Dobbiamo proprio adottarlo, che sua mamma lo voglia o no. Quando lui non c'è, mica prepari tutta questa roba per me!
Sei a dieta, Fredy.
Mannaggia, ho detto io, prima sono andato in centro e ho preso del gelato che ci aspetta in freezer.
Hai fatto benissimo, ha risposto lui. Almeno per due giorni mangio da re.
Oggi pomeriggio ti metti nel Corso con la macchina da scrivere mentre io e Fredy siamo in negozio?
Sì, ho detto a Tonia, pensavo di posizionarmi dalle 18 alle 20.
Così ho fatto e, come ogni volta che capito a Termoli, ho spacciato un buon numero di copie e sono stato paparazzato da un giornalista.
Domenica ho salutato Tonia con un abbraccio stretto e dato un passaggio a Fredy fino alla bottega, prima di un arrivederci anche a lui.
Non aspettare la prossima estate per tornare, ha detto Fredy, che altrimenti muoio di fame nel frattempo.
Poi è sgattaiolato via dalla mia macchina, senza dare l'impressione di essere un over 80 con qualche acciacco. Del resto è un artista e, come dice lui, i veri artisti non muoiono mai. Se non di fame.
P. S. questo sabato alle 16 terrò un laboratorio di scrittura a Roma, al Mercato Rionale de Calvi (Monteverde); è aperto a tutte le età e non si paga niente (grazie a Libri e Spritz) 🙂
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