Venerdì sono stato a Padova con la macchina da scrivere; è la città in
cui sono nato e in cui ho preso la laurea in filosofia, ma non mi ha mai
dato grandi soddisfazioni nello spaccio di libri. In genere c'è un
passaggio eccessivo, perlomeno nei posti che il Comune dà a disposizione
per l'arte di strada. Perciò mi sono detto: proviamo adesso, ci sarà
meno ressa e magari più gente si fermerà. Nella prima ora si è
avvicinato solo un ragazzo, stop. E non è poi andata granché meglio.
Rispetto a Ferrara, molte più persone portavano la mascherina, direi
quasi ogni adulto. A Ferrara, dopo un concerto in piazza, ho visto
sfilarmi davanti un fiume di gente adulta senza mascherina. A Padova i
pochi che sono venuti a parlarmi ce l'avevano addosso. Due città così
vicine, ma in cui ho respirato un clima diverso assai e sia chiaro: non
do giudizi di tipo valoriale, ma trovo interessante come lo stesso
problema sia vissuto tanto diversamente in comunità quasi limitrofe.

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