sabato 26 novembre 2022

Derubato

 Doveva succedere, prima o poi. Dopo sette anni ho subìto il primo furto. Ero in Piazza Vittorio e stavo parlando con Elisa, aveva appena deciso di prendere una copia di Animali all'avventura. Si sono avvicinati due tipi, si sono seduti per terra davanti a me. Uno ubriaco faceva ondeggiare la birra pericolosamente sopra i libri, credo fosse sudamericano. L'altro era tranquillo, in disparte, credo africano. L'ho guardato solo una volta, non ricordo che viso avesse e come fosse vestito. Ho scritto la dedica sul libro di Elisa, per David, il suo nipotino. Intanto il tipo tranquillo se n'è andato. Col sudamericano ho scambiato due chiacchiere, poi ci siamo stretti la mano e ciao ciao. Mi sono rimesso comodo e non ho visto il cellulare, mi sono alzato, guardato attorno, niente. Il tipo tranquillo ci si era seduto non distante, è stato lui. Ho preso il portafoglio e il Kindle e lasciato lì il resto, sono andato da un gruppo di africani ubriachelli, li vedo spesso, mi salutano quando mi passano davanti. Ho detto loro che, se per caso venivano a sapere di qualcuno del quartiere che aveva rubato il cellulare, è il mio. Un rottame di 5 anni, con entrambe le fotocamere rotte. Però ci sono i numeri di telefono, mi servono. Uno di loro si è incazzato, mi ha detto che li stavo accusando di una ladreria, ha detto proprio ladreria. Ho risposto che non stavo accusando loro, ma se per caso... no, mi ha minacciato, era meglio se me ne andavo. Così ho fatto. Adesso sono tornato a casa e ovviamente il cellulare è spento. Doveva succedere, prima o poi.

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