lunedì 27 gennaio 2025

Foglie morte

 Ieri giornata assurda.

 Decido di tornare a Ponte Milvio a distanza di un anno, il panorama è stupendo ma le ultime due volte non mi era andata granché bene. Voglio riprovare, c'è il sole e mi ispira.

 Esco di casa dopo pranzo, aspetto il bus; di domenica la frequenza è scarsa ma finalmente ci salgo dentro. Il tragitto non è lunghissimo, nel frattempo leggo un capitolo del libro d'esordio di Garcia Marquez, "Foglie morte". Complesso, lirico, alla Faulkner o così almeno sembra a me.

 Scendo e c'è vento, a Ponte Milvio tira sempre vento e la gente a passeggio mi guarda mentre sistemo la postazione. Quando ho quasi finito mi rendo conto di una cosa, non posso crederci, babbeo che sono: ho dimenticato di infilare nel trolley il pacco coi fogli di carta. Per un attimo mi chiedo se fare senza, ma come si può scrivere con una vecchia Olivetti senza fogli di carta?

 Mi maledico, cerco di tenere sotto controllo l'ebollizione, sbaracco. Mi affretto alla fermata del bus e mi convinco che il pomeriggio si può ancora salvare: spaccerò libri non distante da casa, magari in Viale Libia.

 Aspetto, leggo, sbuffo per Garcia Marquez e il bus che non si vede. Passo quasi un'ora in piedi a covare fastidio.

 Eccolo, monto su e riprendo la lettura. Procediamo spediti finché non sento suonare ripetutamente il clacson, siamo fermi perché un'auto parcheggiata male ci impedisce di proseguire: la strada è bloccata. L'autista smadonna e qualche passeggero gli va dietro. 

 Quando il proprietario si fa vivo, piovono i li mortacci tua. È l'ora del tramonto e sfreccio a casa, cerco il pacco coi fogli ma non lo trovo in nessuna stanza: dove l'ho ficcato?

 A un certo punto accendo la luce elettrica, ormai fa buio. Mi arrendo: possibile che siano nella tasca interna del trolley, quella semi-nascosta?

 Torno all'ingresso e sono lì infilati, mannaggia a me. Forse è un segno, mi dico, oggi lascia perdere. Mi preparo il tè e concludo "Foglie morte", non un esordio memorabile. Mi chiedo se scrivere una storia breve sui "Fogli mortacci", per chiudere la domenica con realismo magico.

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