Ieri, mentre sto passando le strisce al ritorno da scuola, un motorino si ferma. Il tipo alla guida mi fa:
Scusa, via Lariana?
È proprio qui vicino, gli dico; lui si accosta al marciapiede e gli do le indicazioni.
Grazie ma... tu sei scrittore?
Sì, ci siamo conosciuti per strada?
M'avevi recitato e regalato 'na poesia, dice levandosi il casco; stavi in Piazza Bologna.
Non scrivo poesie, ma mi limito a dirgli: Quindi era prima del 2020.
Nun po' esse così tanto tempo fa.
Ho abitato lì fino a quell'anno, poi non ci sono più tornato a spacciare libri.
Mo' che fai?
Insegno, ma ogni tanto mi posiziono ancora con la macchina da scrivere.
Agli studenti fai senti' le tue poesie?
Mannaggia, non sono poesie, ma mi limito a dirgli che ho scritto varie storie su filosofi e le faccio sentire quando parlo di un nuovo filosofo.
Tipo?
Be', ne ho su Talete, Socrate, Cartesio, Marx...
Fammene senti' una.
Allora Talete, che è breve.
Gli declamo il tautogramma tutto in T, lui se la ride.
Nun ce credo che s'è tagliato er coso.
Sulla sua vita si sa pochissimo, tanto vale inventare. Tu invece che lavoro fai?
Eh, io consegno roba cor motorino. E mo' sto in ritardo. Ma me so' fatto 'na lezioncina di filosofia e sto a posto così, chiude infilandosi il casco. Saluti, scrittore.
E insomma: rincaso col sorriso. Penso a quante persone a distanza di tempo hanno mantenuto il ricordo di un incontro con me per strada, il prossimo ottobre saranno dieci anni da quando ho iniziato il Giro d'Italia con la Olivetti.
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