venerdì 15 novembre 2019

Lampi di senso

Data la pioggia negli ultimi weekend, mi tocca posizionarmi per strada nei giorni feriali. In alcune vie passa più gente di quanta ne veda il sabato o la domenica, ma molti sono di corsa, hanno appena staccato dall'ufficio e non vedono l'ora di rincasare, levarsi le scarpe, buttarsi sul divano. Però in qualcuno vince la curiosità, magari almeno cinque minuti si possono investire su uno Scrittore per strada, c'è persino chi finisce per districarsi un attimo dalla routine e mi bombarda di domande, mi chiede un contatto, si è pigliato bene con ciò che faccio e sono e intanto io penso: ecco il senso del progetto, lascio qualcosa e ricevo qualcosa ogni volta che esco a mettermi in gioco, amen se a volte per ore nessuno si ferma, questa è la vita, lampi di senso tra nuvole al pascolo.

4 commenti:

  1. ... e pensare che negli anni '70 (ed anche un po' negli '80) una persona creativa in strada era circondata da curiosi... Ora gli incontri sono piuttosto sporadici. Tutti chini sui loro smartphone...

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    1. Mmm... non credo. Negli anni Settanta, ma anche negli anni Ottanta, il livello di istruzione era così basso che in pochi avrebbero apprezzato uno Scrittore per strada.

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    2. C'era però molta curiosità e voglia di imparare. Specie nelle zone rurali dove abitavo (Lomellina) da piccolo ma anche nelle piccole città di provincia. Mi ricordo che un famoso "poeta barbone" (cosi' si definiva quel simpatico libero pensatore) aveva attratto l'attenzione di tutta Como (ed anche dei giornali locali) con le sue poesie scritte a stampatello su ritagli di cartone!

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    3. E adesso di curiosità e voglia di imparare ce n'è, ovunque, molta di più. Specie tra i giovani. Il problema, se così lo vogliamo chiamare, è che di cose carine e particolari ce ne sono tante, per strada e nel web. Difficile prestare attenzione a tutte.

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