mercoledì 5 marzo 2025

Una santa

 C'è una santa nel liceo in cui insegno da due mesi. Si chiama Roberta e presidia il primo piano, quello più turbolento. Con la voce da soprano invita gli studenti a entrare o rientrare in classe, li va persino a pescare dai bagni, li contiene e intrattiene a ricreazione. Da qualche giorno ha cominciato a disegnare sui muri: una bambina vestita di rosso apre una porta e vede la Divina Commedia. Ha fatto il liceo artistico, ha scelto di diventare una collaboratrice scolastica. Ma dire che collabora è poco se si pensa a certi suoi colleghi che passano il tempo a sonnecchiare a braccia conserte in mezzo al corridoio; lei ogni mattina ti saluta col sorriso, ti dà la carica, sa che l'impiego pubblico è anche un ruolo etico: lo fai anche per gli altri, per tutti gli altri intorno a te. Non tutti lo fanno, sia chiaro, c'è chi galleggia nel posto fisso. Roberta no, è una santa e forse non si rende conto di quanto sia importante quella bambina che apre la porta e vede la Divina Commedia.

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